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I Cachi sono Vietati nel Diabete? Mito o Realtà?

agopuntura

Introduzione

Basta mangiarli e ci si rende conto che i cachi sono frutti molto dolci e dunque tradizionalmente etichettati come “proibiti” per chi soffre di diabete. Ma è proprio così? Un recente studio fornisce nuove prospettive che potrebbero sfatare questo mito.

Proprietà dei cachi

I cachi sono spesso esclusi dalla dieta dei diabetici a causa del loro elevato contenuto di zuccheri naturali. Tuttavia, uno studio recente ha evidenziato che la questione potrebbe essere più complessa e sfumata. Innanzitutto, è essenziale considerare che i cachi sono ricchi non solo di zuccheri, ma anche di fibre, vitamine e polifenoli. Ecco un breve ed essenziale elenco dei componenti e dei loro effetti. Se sei interessato ad approfondimenti su queste tematiche, leggi l’articolo Cosa è la Resistenza Insulinica, come si genera e come guarire.

Composti Fenolici, come tannini, proantocianidine, catechine ed epicatechine; hanno effetti:

  • Antiossidanti
  • Antidiabetici
  • Migliorano il Metabolismo Lipidico

Carotenoidi, come il beta-criptoxantina, il beta-carotene e l’alfa-carotene, sono pigmenti responsabili del colore arancione del caco. Questi composti agiscono come precursori della vitamina A, essenziale per la salute degli occhi, della pelle e del sistema immunitario. Hanno anche attività antiossidante.

Diabete e tannini

In particolare i tannini presenti nel caco, hanno dimostrato di influenzare positivamente il metabolismo del glucosio, sembra infatti che abbiano la capacità di inibire gli enzimi digestivi come l’alfa-amilasi e l’alfa-glucosidasi, che sono coinvolti nella scissione dei carboidrati. Questa inibizione può ritardare l’assorbimento del glucosio nel sangue, aiutando così a controllare i livelli di glucosio postprandiali.

Fibre

I cachi contengono fibre alimentari che oltre a nutrire il microbiota sano, migliorano il metabolismo glucidico, lipidico sia direttamente che indirettamente attraverso la produzione di Acidi Grassi a Catena corta da perte dei microrganismi intestinali.

Conclusione

Mentre è vero che i cachi sono frutti dolci, la loro classificazione come “vietati” nel diabete potrebbe essere un’esagerazione. Come in molti aspetti della nutrizione, l’equilibrio è la chiave. Con il giusto bilanciamento, ad esempio associandoli alla frutta secca, i cachi possono trovare un posto nella dieta di chi convive con questa condizione, contribuendo non solo alla varietà e al piacere del palato, ma anche alla salute complessiva. NB l’associazione con la frutta secca fornisce i grassi per favorire l’assorbimento della vitamina A di cui i cachi sono ricchi.

Naturalmente, è fondamentale considerare la risposta individuale e il contesto dietetico generale, è dunque fondamentale consultare un collega esperto per un consiglio personalizzato.

BIbliografia

M González C, Hernando I, Moraga G. In Vitro and In Vivo Digestion of Persimmon and Derived Products: A Review. Foods. 2021 Dec 11;10(12):3083. doi: 10.3390/foods10123083. PMID: 34945634; PMCID: PMC8701093.